L’Associazione Culturale Ponti x l’Arte presenta 5 artisti contemporanei che hanno scelto di rappresentare nelle loro opere un’illusione della realtà visibile. Il termine astrazione deriva dal latino abstractio, che a sua volta riprende la terminologia greca αφαίρεσις. In senso generico, è il procedimento del pensiero per cui un elemento viene isolato da tutti gli altri ai quali era connesso, considerandolo particolare oggetto di ricerca. Nell’arte, astrarre significa creare immagini che non appartengono al nostro ambito visivo; tentando, senza voler imitare la realtà concreta, di esprimere contenuti propri nella libera composizione di linee, forme, colori.

CRISE –  Il colore, il segno e la materia, elementi imprescindibili in pittura, nei quadri di Cristian Zarotti (Parma, 1976) trovano la loro più compiuta e bilanciata ragion d’essere non toccando la superficie dei quadri, tranne quando alle dita succede d’aver voglia di pigiare il colore; o alle mani, di sentire il bisogno di spargerlo. A questo punto, gli acrilici ad acqua o a solvente vengono d’istinto, d’impulso, fisicamente sgocciolati, gettati, spruzzati, spremuti fuori dai tubetti. (www.criseateliergarage.it)

MARCO MARCASSA – In arte Mark, nato a Mestre (VE) nel 1969, sfoga la sua creatività dando nuova vita a materiali cosiddetti “di recupero”. La curiosità e la ricerca di tessuti, legni e altro ancora da “riciclare”, portano l’artista a creare opere che miscelano con naturalezza tecniche e colori, consentendogli di realizzare lavori di vario genere. Fanno infatti parte del repertorio quadri materici, monocromatici, stilizzati, con figure geometriche, sempre e comunque ricchi di particolari e dettagli

CRISTIANO RANGHETTO – Nato a Busto Arsizio (VA) nel 1977, dopo gli studi presso il Liceo Artistico, nel 2004 consegue a Milano la laurea in Dottorato in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Attualmente vive, dipinge e insegna nella provincia di Varese. I suoi quadri a olio su tela esprimono forme vive comunicando un lirismo prodigo di spontaneità.

ROSA STRAMANDINO – Nata a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nel 1980, mai potrebbe rinunciare ad accendere, nei suoi acrilici su tela, magiche quanto ineffabili fascinazioni. Se dal punto di vista tecnico siamo nell’alveo di un dipingere astratto che per sua stessa definizione non contempla cose riconoscibili né descrivibili, emozionalmente a imporsi è una sensibilità tutta femminile

CLAUDIO VERGANTI – Nato a Cuvio (VA) nel 1944, partecipa nel 2012 alla Biennale di Venezia. Tecnicamente, per sottrazione, stende un fondo di granulosità sabbiosa e su di esso libera il cromatismo per poi metterlo a contatto di oscure “presenze” bituminose che assumono i contorni di macchie, orme, linee di demarcazione, confini, mappature, perfino ideogrammi che pedinano il Surrealismo. Chi ama la pittura astratta e informale, apprezzerà i tagli eseguiti con precisione chirurgica sulla superficie sabbiosa con l’intento di sottolinearla, evidenziarla, sublimarla in traiettorie, intersecazioni, reticoli, cerchi concentrici

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